martedì 24 febbraio 2009

Recensione di: Morty l'apprendista


Mortimer, detto Morty, è un ragazzo con la testa tra le nuvole e poco senso pratico.
Il padre Lezek lo porta ad una fiera affinché qualche lavorante lo scelga come apprendista. Dopo essere stato scartato per tutta la giornata, verso mezzanotte Morty viene finalmente scelto come assistente.
Il suo datore di lavoro è Morte, che accoglie Morty a vivere nella propria dimora assieme a sé, il suo maggiordomo ed alla propria figlia adottiva Ysabell.
Impegnato nel suo nuovo ruolo di traghettatore di anime, Morty si innamora di una principessa e le risparmia più volte la vita, alterando la realtà circostante.
La situazione creerà non pochi problemi al protagonista, tra cui trovare il modo che le due realtà non collassino creando uno scompenso dimensionale o più semplicemente salvare la vita alla sua adorata principessa.
Mano a mano, Morte decide di prendere più tempo libero per sé, lasciando "in carica" Morty, mentre lui si dedicherà alla pesca a mosca e a trovare il posto di lavoro come cuoco alla Casa delle Costolette di Harga.
Quest'ultimo inizia a diventare simile a Morte, mentre Morte sviluppa alcuni caratteri umani.
Come finisce il libro non sto qui a raccontarlo ma sappiate che un duello finale è proprio una cosa che si addice a un' uscita di scena teatrale che si addice a Morte...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ma dai!
Non parli del finale, ma parli sempre troppo...

E poi la realtà non collassa... si imbarazza un pochino, non è mica poi così grave.